Il numero 4 del primo capitolo delle Costituzioni, recita: “L’Istituto ‘Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario’, fedele al carisma della fondatrice, ha come fine la gloria di Dio, la santificazione dei membri, e il servizio dei fratelli negli ospedali, nei sanatori per hanseniani, nelle case per anziani, minorati fisici o psichici, nelle scuole e nella pastorale della Chiesa”.
Il primo numero delle Costituzioni riconosce nella Congregazione delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario una diramazione dell’Istituto “fondato a Genova dalla nobildonna Virginia Centurione Bracelli, la quale si dedicò a soccorrere i poveri, realizzando un vasto programma di beneficenza e di promozione umana in tutti i campi della carità.
Quasi commentando questo passo, il Direttorio scrive a sua volta: “Santa Virginia Centurione Bracelli, fedele discepola di Cristo, ha un posto di privilegio tra i vari amici dei poveri: il suo evangelico stile di vita nasce dal desiderio di continuare la missione di Cristo che “incominciò prima a fare e poi ad insegnare”.
Il Decreto di approvazione delle Costituzioni aggiornate, infine, recita così: “Le Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario… si dedicano come la loro Fondatrice, Madre Virginia Centurione Bracelli, a lenire le sofferenze dei bisognosi, mediante opere educative e assistenziali, vedendo in essi l’immagine di Cristo”.
Ragione causale e finale
Soccorrere i poveri, dunque, attraverso un vasto programma di beneficenza e di promozione umana in tutti i campi della carità é la ragione causale e finale della Congregazione delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario; é il primo elemento del suo carisma e, quindi, il primo motivo della sua collocazione nella Chiesa, e della sua missione fra gli uomini e fra i popoli; ciò che in prima istanza la erige e la giustifica in quanto cristiana, cattolica e religiosa; e la prima parte del dono specifico con cui lo Spirito, fonte di ogni verità, arricchisce la Chiesa, ne orienta, ne sviluppa e ne esalta la missione.
Sorpassarsi costantemente
Cristo essendo la causa esemplare, cioé il criterio ispiratore e il modello concreto, del carisma così come si va configurando e della vita che necessariamente ne deriva, si capisce subito come nessuna conquista, per quanto oggettivamente significativa e valida, possa mai soddisfare il cuore della religiosa, che, al contrario, e proprio per questo, é necessario si proietti sempre al di là, tenda oltre, sorpassi costantemente se stessa. Cristo Gesù Signore ha vissuto una fedeltà perfetta al Padre. Questo impone a chi per vocazione é chiamato ad imitarlo più da vicino, un percorso costante e mai soddisfatto. Nella conquista di oggi, la religiosa é necessario che individui il presupposto per la conquista di domani. E così via, giorno dopo giorno, in una crescita continua e mai soddisfatta, gioiosa e mai felice, nella luce della fede che si abbandona, della speranza che si apre e della carità che si dona.
Intorno alla Croce
La Bracelli visse il mistero della Croce, s’impegnò in un’intensa vita spirituale, continuò nella Chiesa, di cui si seppe e si sentì figlia, l’opera redentrice di Gesù, al cui amore consacrò tutta la vita e la cui missione di salvezza fece sua, coerentemente col dono ricevuto. Ai piedi della Croce, sul Monte Calvario, era Maria ed era Giovanni. E’ questa la ragione per cui le Figlie di nostra Signora al Monte Calvario “professano filiale devozione alla Vergine Addolorata, ne meditano i misteri e affidano a Lei, che per prima ha partecipato alla missione redentrice del Figlio, le loro persone e il loro servizio apostolico”.
Croce e Calvario
La Croce e il Calvario, dunque, nel loro significato reale e simbolico, entrano a pieno titolo nel carisma delle Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario. La croce, innanzitutto, come strumento di passione e di morte; come occasione di condivisione e di solidarietà, come luogo nel quale “l’amore verginale (di Gesù) per il Padre e per gli uomini raggiungerà la sua massima espressione; la sua povertà arriverà allo spogliamento di tutto; la sua obbedienza fino al dono della vita”.
Devozione Mariana
La devozione alla Vergine Maria fu caratteristica tipica della spiritualità bracelliana e tale passa ad essere nel suo Istituto che, appunto, si denomina di Nostra Signora al Monte Calvario. Le Figlie di Nostra Signora al Monte Calvario si dispongono a vivere l’esemplarità mariana meditando della Vergine i misteri; imprimendoli, cioé, nella propria mente e nel proprio cuore in maniera che siano essi, quei suoi misteri di dolore, di gioia e di gloria, a scandirne il tempo e le azioni. Affidare a Maria le proprie persone e il proprio servizio apostolico vuoi dire intrecciare al destino della Vergine il proprio personale destino; vuoi dire aprire il giorno nel nome di Maria, e chiuderlo, a sera, ancora nel nome di Maria.
Ma vuol dire anche lavorare tenacemente, negli asili, nelle scuole, negli ospedali, nei sanatori, nei lebbrosari, nei ricoveri, nelle parrocchie e dovunque la Chiesa, la storia e la miseria comunque definita chiamiamo. Vuol dire pregare profondamente, perché gli uomini e le donne del nostro tempo intreccino al destino di Maria il loro stesso destino, aprano nel nome di Maria i giorni, nel nome di Maria li chiudano, quando é sera. E questo perché la vita non sia vuota per nessuno, non si riduca illusione la speranza, non si riduca fantasma l’amore. La motivazione cristiana, religiosa e carismatica, é necessario che preceda ed accompagni ogni opera, é necessario che ogni opera giustifichi, che ogni opera verifichi e decida.